venerdì 18 marzo 2011

La primavera è alle porte. Apritele.


Questo non è un editoriale politico.
Non è neanche un pensiero filosofico.
Non è neanche considerabile un atto di strategia elettorale.
È semplicemente un augurio verso una nuova, buona, profumata stagione.
La primavera.
Questa comunità ha bisogno di una speranza, di un sogno praticabile, di nuova fiducia, di nuova gente che sappia cogliere le aspettative, sappia considerare il peso delle responsabilità nella gestione della cosa pubblica e, nel contempo, sappia immettere nel circuito della azione amministrativa le proprie forze giovani e la propria esperienza maturata nel campo professionale di appartenenza e, in generale, nella propria esperienza di vita.
Questa comunità non deve dimenticare cosa è stato il passato immediato, recuperando le positività del passato meno recente e, in piena lucidità, decidere cosa ne sarà del futuro di questo paese.
Senza rabbia, ma con decisione, senza rancore, ma con lucidità.
Noi siamo un corpo unico che deciderà un cammino e se, necessariamente, solo una parte conseguirà la vittoria, questa sarà patrimonio di pochi, ma il percorso politico di un’amministrazione e, quindi, le sorti del paese, sarà una questione comune.
Che da questo percorso, esclusi veleni e bassezze che Cerisano non merita, siano i profumi, i fiori e le speranze di questa nuova stagione a presidiare il cammino.
Piazza Grande ha nel tempo immesso nel circuito sociale occasioni di incontro dove si è dibattuto di tematiche sociali e politiche o semplicemente ci si è ritrovati convivialmente.
Altre associazioni hanno operato in questa direzione.
Ora i comitati e le associazioni lasciano spazio ai gruppi finalizzati a competere elettoralmente, essendo prossimo il momento delle scelte concrete , il momento in cui si decide l’amministrazione dei prossimi anni e gli uomini che, condensando le riflessioni apportate dal dibattito sociale e politico, tracceranno una via in cui avrà inizio la rinascita di questo paese.
Lo sforzo è arduo, le volontà non mancano.
All’orizzonte, fra rulli di tamburi, percorsi segreti, inevitabili massacri, tra bugie e opinioni espresse nelle case e nelle strade con malcelata perfidia, si intravede la stagione della luce e della rinascita.
Uomini di buona volontà, con consolidata determinazione finalizzata al perseguimento dei propri obiettivi si incamminano dalla Piazza, verso il resto del paese, a portare un pensiero, un’idea, una speranza possibile.
Il resto è freddo inverno che passerà.
La primavera è alle porte.
Apritele.

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