….certo è che un giorno i cittadini di falerna hanno chiesto a Daniele Menniti di divenire sindaco.-
Insegnava
all’Università di Cosenza. Loro sapevano soltanto che andava a Cosenza
tutte le mattine. All’università. Sapevano che aveva studiato, ma
vattelapesca cosa.
Però lo votarono.-
Chi
ha studiato sa portare avanti meglio le cose di chi non l’ha fatto
perché ha sempre badato a lavorare. Un sindaco ha a che fare con la
legge.
Ci sono carte, documenti, rogne.- E’
meglio che al Municipio vada chi ha studiato.- Deve parlare col
Prefetto, coi carabinieri, con l’ufficio tecnico: un povero contadino
che ne sa, cosa rispondere al geometra dell’ufficio tecnico che gli
chiede un’autorizzazione? Meglio un laureato.
Furono fortunati gli abitanti di Falerna……-“( cfr: Controvento, il tesoro che il Sud non sa di avere, pag.81 e 82- Antonello CAPORALE)-
* * * * *
Io
non mi sento, oggi, altrettanto fortunato a dover replicare a tesi
–meglio vaneggiamenti- decisamente inconferenti, insussistenti e oltre
modo infondati.-
Qualcuno stamani, pur
non avendo titolo e capacità, ha deciso di avventurarsi in un campo
difficile e complesso, quale quello del diritto e della giurisprudenza,
al solo scopo di delegittimare, infangare ed evidentemente spostare il
tiro, da quelle che sono le vere responsabilità politiche,
amministrative e, qualora accertate, penali sulla vicenda.-
Vale la pena specificare che, in qualità di legale, ho inteso assumere la difesa di alcuni cittadini nel processo di “Borgo Valentina”,
i quali, sentendosi lesi nei proprio diritti, si sono affidati al
sottoscritto al fine di richiedere tutela e giustizia e contribuire,
così, all’accertamento dei fatti per come contestati.-
In
data, 12.01.2012, quindi, il Presidente del Collegio Penale
nell’accettar la predetta richiesta avanzata nell’interesse dei miei
assistiti, ha ammesso “le costituzioni di parte civile”.-
Non
mi dilungo sul significato e sulla finalità di tale azione, ma corre
l’obbligo evidenziare che proprio il COMUNE di CERISANO era già stato
individuato, dal P.M. titolare dell’inchiesta, quale persona offesa dal
reato e che i nostri attuali amministratori, non hanno inteso
partecipare e tutelare il Nostro Ente in sede penale.-
In
definitiva, nel predetto processo, si evidenzia che non è imputato il
Comune di CERISANO, ma i singoli amministratori, in concorso con altri
soggetti, per rispondere -a titolo personale- di comportamenti per i quali sono stati ravvisati dall’accusa, profili di illiceità.-
Sul
punto risulta superfluo richiamare un principio di carattere
costituzionale, nonché basilare di diritto penale quale quello che
sancisce che: “la responsabilità penale è personale”.-
Evidente, quindi, che
giammai il sottoscritto, nella qualità, ha assunto la difesa di un
cittadino contro la Pubblica Amministrazione (Comune di Cerisano) e
pertanto, nessun conflitto di interessi si è mai concretizzato “tra il suo munus di consigliere comunale e l’assunzione del patrocinio”.-
Il conflitto di interesse, di contro, si verifica quando, a titolo esemplificativo, un
parente diretto o anche un sodale riceve un incarico professionale;
quando una ditta riconducibile ad un amministratore riceve appalti per
lavori pubblici; quando un parente o affine viene assunto da società che
lavorano per l’Ente; quando, ancora, parenti diretti degli
amministratori vengono individuati come fornitori e ricevono pagamenti a
vario titolo.-
Orbene,
tutto questo è certamente conflitto d’interesse…e, in alcuni casi può
configurare reato: abuso d’ufficio, peculato, concussione, corruzione,
falso ecc. ecc.-
Tutto ciò
premesso, sperando che la “lezione” sia servita, con riserva di adire la
competente autorità giudiziaria, al fine di tutelare la mia
onorabilità, dignità, professionalità ed etica, porgo
distinti saluti.-
avv. Lucio Di Gioia