sabato 14 gennaio 2012

Sui vaneggiamenti di Cerisano al centro ed il "conflitto di interesse"

.certo è che un giorno i cittadini di falerna hanno chiesto a Daniele Menniti di divenire sindaco.-
Insegnava all’Università di Cosenza. Loro sapevano soltanto che andava a Cosenza tutte le mattine. All’università. Sapevano che aveva studiato, ma vattelapesca cosa.
Però lo votarono.-
Chi ha studiato sa portare avanti meglio le cose di chi non l’ha fatto perché ha sempre badato a lavorare. Un sindaco ha a che fare con la legge.
Ci sono carte, documenti, rogne.- E’ meglio che al Municipio vada chi ha studiato.- Deve parlare col Prefetto, coi carabinieri, con l’ufficio tecnico: un povero contadino che ne sa, cosa rispondere al geometra dell’ufficio tecnico che gli chiede un’autorizzazione? Meglio un laureato.
Furono fortunati gli abitanti di Falerna……-“( cfr: Controvento, il tesoro che il Sud non sa di avere, pag.81 e 82- Antonello CAPORALE)-
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Io non mi sento, oggi, altrettanto fortunato a dover replicare a tesi –meglio vaneggiamenti- decisamente inconferenti, insussistenti e oltre modo infondati.-
Qualcuno stamani, pur non avendo titolo e capacità, ha deciso di avventurarsi in un campo difficile e complesso, quale quello del diritto e della giurisprudenza, al solo scopo di delegittimare, infangare ed evidentemente spostare il tiro, da quelle che sono le vere responsabilità politiche, amministrative e, qualora accertate, penali sulla vicenda.-
Vale la pena specificare che, in qualità di legale, ho inteso assumere la difesa di alcuni cittadini nel processo di “Borgo Valentina”, i quali, sentendosi lesi nei proprio diritti, si sono affidati al sottoscritto al fine di richiedere tutela e giustizia e contribuire, così, all’accertamento dei fatti per come contestati.-
In data, 12.01.2012, quindi, il Presidente del Collegio Penale nell’accettar la predetta richiesta avanzata nell’interesse dei miei assistiti, ha ammesso “le costituzioni di parte civile”.-
Non mi dilungo sul significato e sulla finalità di tale azione, ma corre l’obbligo evidenziare che proprio il COMUNE di CERISANO era già stato individuato, dal P.M. titolare dell’inchiesta, quale persona offesa dal reato e che i nostri attuali amministratori, non hanno inteso partecipare e tutelare il Nostro Ente in sede penale.-
In definitiva, nel predetto processo, si evidenzia che non è imputato il Comune di CERISANO, ma i singoli amministratori, in concorso con altri soggetti, per rispondere -a titolo personale- di comportamenti per i quali sono stati ravvisati dall’accusa, profili di illiceità.-
Sul punto risulta superfluo richiamare un principio di carattere costituzionale, nonché basilare di diritto penale quale quello che sancisce che: “la responsabilità penale è personale”.-
Evidente, quindi, che giammai il sottoscritto, nella qualità, ha assunto la difesa di un cittadino contro la Pubblica Amministrazione (Comune di Cerisano) e pertanto, nessun conflitto di interessi si è mai concretizzato “tra il suo munus di consigliere comunale e l’assunzione del patrocinio”.-
Il conflitto di interesse, di contro, si verifica quando, a titolo esemplificativo, un parente diretto o anche un sodale riceve un incarico professionale; quando una ditta riconducibile ad un amministratore riceve appalti per lavori pubblici; quando un parente o affine viene assunto da società che lavorano per l’Ente; quando, ancora, parenti diretti degli amministratori vengono individuati come fornitori e ricevono pagamenti a vario titolo.-
Orbene, tutto questo è certamente conflitto d’interesse…e, in alcuni casi può configurare reato: abuso d’ufficio, peculato, concussione, corruzione, falso ecc. ecc.-
Tutto ciò premesso, sperando che la “lezione” sia servita, con riserva di adire la competente autorità giudiziaria, al fine di tutelare la mia onorabilità, dignità, professionalità ed etica, porgo
distinti saluti.-
avv. Lucio Di Gioia

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