Proprio
quando il generale inverno avvolge il nostro piccolo borgo, ecco
puntuale la sortita del sig. Mancina e del suo coriaceo gruppo
politico.
Un
attacco frontale e premeditato, nei confronti di tutti coloro i quali
provano ad opporsi a questa minoranza che ci “guida”; un attacco
mirato contro chi, con coscienza, coraggio e per mandato, ha deciso
di non accettare supinamente, l’inettitudine,
la superbia, l’arroganza del potere costituito.
Un
goffo e vano tentativo, quello proposto dal gruppo politico che
governa, evidentemente finalizzato a spostare il tiro ed a camuffare
altre responsabilità.
Una
compagine politica che negli anni ha contribuito ad annichilire la
società cerisanese, oggi si fa vanto di scimmiottare le
manifestazioni della tradizione paesana, con dubbio gusto e grande
dispendio di uomini e mezzi.
Con
l’intento di giustificare i propri insuccessi, costoro si offrono
mascherati da vittime del sistema e delle opposizioni: un ruolo che,
di tutta evidenza, mal si addice al Mancina, già noto ai più per i
suoi scatti d’ira e le sue note “palle
di cannone”.
E
tuttavia, il momento deve esser parso propizio: proprio quando nelle
case dei cerisanesi arrivano i rincari per il servizio idrico e la Tarsu;
quando le promesse elettorali trovano inevitabili e scontati intoppi
dovuti all’incapacità di programmare e gestire la cosa pubblica;
quando la corte dei conti continua ad incalzare l’ente sulla
gestione economica; quando le opposizioni interrogano la giunta sulla gestione del festival delle serre; ecco
pronti gli strali di un gruppo sull’orlo di una crisi di nervi,
pronto a rilanciare il solito j’accuse.
Ci
si stupisce per “una
indagine in corso (sul
festival delle serre)
dei carabinieri della locale stazione, appresa solo a mezzo stampa”.
Eppure,
questi signori si trovavano ai loro posto, in consiglio, quando il
capogruppo di “Cerisano
mia”,
rivolgendosi al comandante di stazione presente in sala, parlando
con voce forte e chiara, ipotizzava ipotesi di reato.
Erano
tutti presenti quando il capogruppo di “primavera
cerisanese”
chiedeva chiarimenti in merito al sindaco ed alla giunta.
A
tutti è parsa evidente la sproporzione tra l’esigua somma
accertata, riportata in bilancio (circa
11.000 €)
e la grande presenza di pubblico agli spettacoli.
Invece
di farfugliare, accusare, inveire, un gruppo politico “serio”
dovrebbe provare a dare risposte precise ed attendibili alle
legittime richieste provenienti dalla società cerisanese.
Anzichè
spendersi in giri di parole, dal chiaro intento “difensivo”,
dovrebbe rispondere – con chiarezza e lealtà- alle puntuali
domande della politica, come quelle già formulate
nell’interrogazione a risposta scritta, depositata a suo tempo
presso la casa comunale.
Chi
vince deve governare con trasparenza, correttezza, nel rispetto delle
regole, delle leggi e nell’interesse dell’intera comunità.
Pertanto,
sig. Mancina, qualora accogliesse l’invito del suo gruppo, “nell’
informare di quanto accade nel nostro comune il comandante
provinciale dell’arma dei carabinieri, ed il sig. prefetto, al fine
di sgomberare il campo da ogni possibile equivoco”,
saremo
grati se vorrà, altresì, riportare ai medesimi, oltre che al paese
intero, notizie utili e convincenti sugli incassi del festival delle
serre.
Con
ogni cordialita’.
primavera
cerisanese
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