giovedì 16 febbraio 2012

L'intolleranza al potere

Le  Corte dei Conti, l'indagine sugli incassi del Festival delle  Serre, gli squilibri di cassa, l'accordo capestro su Palazzo Sersale,  le tasse alle stelle (Irpef, spazzatura ed acqua), le figuracce  sull'armonizzatore, i servizi inefficienti, i debiti del comune, la  preoccupazione sulla sicurezza delle scuole... Un sindaco  in panne. In balia di se stesso e delle proprie incapacità, a meno di un anno dall'insediamento. Questo è il risultato che viene fuori da una semplice e veloce analisi  di quanto sta accadendo nella nostra comunità e nelle stanze del “potere” comunale, dove  gli oriundi non lavorano per risollevare Cerisano, ma per demolire scientificamente l'avversario politico.
  Quando neanche con il ricorso alle “palle di cannone” si riesce a  confutare le tesi altrui, l'uomo dalle guanciotte rosse perde la testa e passa alle  maniere forti, come nel caso della tentata aggressione fisica in  consiglio comunale al capogruppo di Primavera cerisanese. Pare, però, che il sig. Mancina abbia il vizio di andare in tilt. Nei  giorni scorsi si è presentata dinanzi agli ignari cittadini presenti  in comune una scena degna di Fantozzi. Preso dal panico per l'assenza del suo dirigente capo e non sapendo  che pesci pigliare per organizzare le attività comunali, il primo  cittadino, nonché responsabile di protezione civile, non ha saputo far  altro che prendersela con dei dipendenti comunali estranei ai servizi in questione. In spregio a qualunque norma sindacale e preso dal delirio di onnipotenza si è trasformato nello sceriffo “Rosco” di Hazzard. Gli amministratori poco informati sono convinti che i dipendenti siano  al proprio servizio e non a quello del paese e gli stessi debbano  sottostare ai propri voleri senza “no” e senza “ma”. La separazione  del potere di indirizzo e programmazione, assegnato  alla politica, da quello di gestione, attribuito alla dirigenza,  vuole evitare confusione di ruoli e responsabilità salvo poi far  ricadere le colpe della politica sui dipendenti, ma non su tutti,  attenzione, soprattutto su quanti liberamente si sono espressi elettoralmente in altre direzioni. 

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