Il ns Comune, da sempre, non sembra aver fortuna con la Corte dei Conti.
Numerosi, negli anni, i richiami alla
corretta operatività contabile.
Anche la nuova amministrazione, da subito si è
trovata “a fare i conti” con le eccezioni avanzate
dalla Corte. Lo ha fatto nel consiglio comunale del 22/09/2011, in riferimento alla delibera
della Corte n. 262/2010. E' stata chiamata a farlo nel consiglio comunale del 27/11/2011, in riferimento alla
delibera della Corte n. 403/2011, in questo caso rinviando il punto all'ordine del giorno. Ed alla Corte dei Conti, per
come annunciato dal consigliere Settino
nel consiglio comunale dello scorso luglio, il Gruppo di minoranza “Primavera
Cerisanese” ha inoltrato un
esposto evidenziando irregolarità tecnico-contabili di alcuni punti del
bilancio di previsione anno
2011. Ma perché, da ormai molti anni, la Corte dei Conti si ricorda spesso di
Cerisano nelle sue deliberazioni ? E
perché le stesse fanno riferimento sempre alle stesse irregolarità contabili?
(uso distorto
dell'anticipazione di cassa e mancato rientro al 31 dicembre del suo
utilizzo, ritardi nei tempi di
approvazione dei documenti contabili, errate previsioni di bilancio,
attribuzioni di incarichi
e lavori con procedure non consone ) E perché gli stessi comportamenti vengono reiterati nel tempo ? Potremmo trovarci innanzi ad un caso
di accanimento persecutorio, da parte della Corte. Potremmo ritenere che gli amministratori
“INTERPRETANO” in modo difforme dalla Corte le norme contabili. Potremmo ritenere che, ahimè, non
c'è la possibilità finanziaria di agire in modo diverso (traducasi spettro di dissesto finanziario).
Quello che colpisce che la neo-amministrazione Mancina eredita, recepisce e perpetra il metodo
contabile consolidato dell'amministrazione Greco. Alla faccia della novità e con buona pace di chi
(Corte dei Conti inclusa) predica il risanamento contabile quale strada obbligatoria per evitare il baratro del dissesto
finanziario.
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